La malattia
La filariosi cardiopolmonare è una malattia parassitaria provocata dalla Dirofilaria immitis, un nematode le cui larve, chiamate micro filarie, sono veicolate dalle zanzare, e in particolare secondo recenti studi, è la zanzara tigre, la maggiore responsabile della diffusione della malattia. Le micro filarie migrano nella circolazione sanguigna fino ad arrivare a livello del cuore e dell’arteria polmonare. Qui gli adulti, se di sesso diverso, si accoppiano, producono altre micro filarie che vanno di nuovo in circolo e vengono nuovamente assunte dalle zanzare quando l’animale malato viene punto. Nelle zanzare le micro filarie diventano infestanti, ricominciando il ciclo da capo.
Le zanzare diventano infestanti quando la temperatura media giornaliera si assesta sui 19°.
La filariosi cardiopolmonare è ben conosciuta nel cane in tutti i suoi aspetti. Negli ultimi anni, questa patologia è stata studiata in modo approfondito anche nella specie felina. Poiché Dirofilaria immitis è un parassita che può infestare tutti i carnivori, in regioni a più elevato rischio di endemia esiste la possibilità che interessi altre specie di piccoli carnivori meno comuni, come il furetto, in particolare nei soggetti che hanno accesso all’esterno.
Diffusione
La malattia è diffusa soprattutto al Nord, in particolare in tutta la Pianura Padana, nelle zone attorno al Po e nelle zone lacustri. Purtroppo sono in costante aumento i casi di malattia anche in altre aree geografiche: in tutta la Toscana, nelle zone pianeggianti e costiere della Sardegna e in alcune aree della Sicilia e della Campania.
Sintomi
Nel furetto, bastano poche filarie nel cuore per causare la morte dell’animale (anche solo due adulti), in quanto il cuore dei furetti, rispetto a quello dei cani, è molto più piccolo. Ovviamente sono a rischio tutti i furetti, anche quelli che vivono sempre in casa, perché le zanzare possono entrare.
Inizialmente la malattia è priva di sintomi evidenti. Con la maturazione delle forme larvali si possono avere dei sintomi più importanti legati alla localizzazione cardiaca (in presenza di una sintomatologia cardiaca la filariosi nelle zone endemiche va sempre considerata). E’ fondamentale instaurare una terapia precoce perché rispetto al cane la progressione della malattia è più rapida e causa rapidamente la morte.
- Diminuzione dell’appetito
- Stanchezza, intolleranza all’esercizio fisico
- Tosse secca soprattutto dopo l’esercizio fisico
- Difficoltà respiratoria
- Soffio cardiaco
- Ascite (presenza di liquido libero in addome)
- Anemia
La diagnosi
La diagnosi viene emessa attraverso una combinazione di sintomi e di esami di laboratorio:
- Radiografie (cardiomegalia e versamento pleurico), permettono di avere un sospetto
- Ecocardiografia (a volte si vedono i parassiti adulti)
- Striscio di sangue su vetrino: per mettere in evidenza le microfilarie in circolo.
Questo test, se negativo, non è sempre veritiero, potrebbe non mettere in evidenza la presenza degli adulti a livello cardiaco se questi non sono riproduttivi (ad esempio solo maschi o solo femmine) e quindi non vi sono micro filarie in circolo
- Test diagnostico: più sicuro, si effettua con un prelievo di poche gocce di sangue che mettono in evidenza la presenza di antigeni contro il parassita, sempre presenti in caso di infestazione anche di una sola larva.
Prevenzione
La prevenzione deve essere effettuata attraverso il raggiungimento di due obiettivi principali:
- la riduzione della possibilità di puntura da parte del vettore (la zanzara)
- L’eliminazione delle larve che potrebbero essere state comunque iniettate.
A livello ambientale si dovrà:
- Utilizzare antiparassitari ambientali, atti alla riduzione e al controllo delle forme larvali e delle uova delle zanzare. A tal fine è importante ricordare che l’acqua stagnante è il serbatoio più importante di uova e larve di zanzare, quindi sui balconi evitare di lasciare acqua nei sottovasi, oppure ricordarsi di cambiarla ogni giorno quando le temperature sono elevate
- Utilizzare zanzariere alle finestre o nei luoghi dove dormono gli animali;
- Evitare di lasciare gli animali negli ambienti e nelle ore in cui è più probabile che vengano punti.
Anche nel furetto è importante effettuare la prevenzione
ANCHE SE VIVE IN CASA E NON HA ACCESSO ALL’ESTERNO
Si possono utilizzare
- Advocate, registrato sia per il gatto sia per il furetto
- Stronghold
Quando cominciare il trattamento contro la filaria?
Il periodo è da valutare in base alla zona di residenza
- In zone endemiche, è sempre utile effettuare il trattamento da Aprile a Novembre, soprattutto se la primavera è particolarmente calda. Utile continuare il trattamento anche in autunno inoltrato e se il caldo è persistente (15°/18°) non interrompere il trattamento precocemente.
- In zone meno colpite, il trattamento è consigliato da Maggio. La fine del trattamento dipende dall’andamento stagionale e mai prima di Ottobre.
La filariosi cardiopolmonare rappresenta un grave pericolo per tutti i mammiferi carnivori che vivono in zone endemiche, comprese le specie meno comuni. Osservazioni cliniche hanno dimostrato che anche nel furetto tale patologia rappresenta un grave pericolo. Poiché non sono ancora disponibili dati in merito alla possibilità di eseguire una terapia efficace e sicura, la prevenzione assume un significato molto importante. È consigliabile dunque, nei soggetti che vivono in zone a rischio, mettere in atto una diagnosi preventiva attraverso l’esame ecocardiografico, accompagnato dall’esame ematologico per la ricerca dei parassiti adulti. In caso di negatività, è indispensabile instaurare una profilassi farmacologica utilizzando i prodotti già disponibili sul mercato per il cane e il gatto.