La malattia emorragica virale (MEV o RHD da rabbit haemorrahagic disease) del coniglio, insieme alla mixomatosi è una malattia con obbligo di denuncia. E’ estremamente contagiosa e letale. Descritta per la prima volta in Cina nel 1984 si è diffusa rapidamente in tutto il mondo. Attualmente risulta segnalata in più di 40 paesi ed è endemica in Europa e in tutto il bacino del mediterraneo, in pratica dove vi è la presenza dell’ospite selvatico naturale, il coniglio europeo (Oryctolagus Cuniculus).
E’ causata da un virus a RNA appartenente alla famiglia Caliciviridae (RHDV); tale virus è caratterizzato da una elevata variabilità genetica e antigenica. Nonostante questo tutti i ceppi isolati fino al 1996 sono risultati molto simili tra di loro da un punto di vista antigenico e genetico, tanto che la vaccinazione dava una discreta protezione verso tutti.
MODALITA DI TRASMISSIONE
La trasmissione del virus può avvenire sia con modalità diretta (aerogena e per ingestione), da soggetto sano a soggetto malato, sia indiretta, attraverso dei vettori animati\inanimati
TRASMISSIONE DIRETTA | TRASMISSIONE INDIRETTA |
Feci |
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Urine |
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Saliva |
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Secrezioni nasali\oculari |
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Accoppiamento |
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La convinzione dell’esistenza di un solo sierotipo virulento è stata messa in discussione dall’identificazione in Francia, nel 2010, prima in conigli selvatici, in seguito in conigli d’allevamento industriali, di un ceppo avente delle caratteristiche significativamente differenti dai ceppi patogeni conosciuti, denominato RHDVFra10 o RHDV2.
Questo nuovo ceppo, sembra essersi sviluppato in modo indipendente dall’RHDV ed è dotato di caratteristiche cliniche peculiari rispetto alla MEV classica. Ad esempio è in grado di indurre la malattia anche in animali molto giovani, mentre sappiamo che il virus della MEV non è in grado di provocare la malattia in conigli di età inferiore ai 40\50 gg e se tali soggetti entrano in contatto con il virus sviluppano immunità a vita. I tassi di mortalità sembrano essere più bassi rispetto alla fora classica, così come i tempi di incubazione (di pochi giorni per la forma classica) sembrano essere più prolungati. Questo sembra essere legato alla parziale copertura del vaccino classico.
Gli studi di laboratorio sul nuovo virus, hanno dimostrato la sua consistente diversità da quelli circolanti fino al 2010. La differenza del corredo genetico giustifica la scarsa protezione del vaccino esistente verso la nuova variante. Altra diversità del RHDV2 rispetto a RHDV è la capacità di indurre la malattia anche nella lepre.
Il ceppo RHDV2 è stato segnalato anche in Italia. Il primo focolaio risale a giugno del 2011 in un allevamento ad Udine, in seguito, nel 2012 nuovi casi sono stati segnalati in Lombardia, Veneto, Sicilia, Campania…
Come per la forma classica, in genere i conigli colpiti muoiono improvvisamente senza sintomi premonitori, le lesioni macroscopiche e microscopiche sono sovrapponibili a quelle delle forma classica (emorragie a carico di diversi organi interni).
Il virus non è pericoloso per gli altri animali (tranne che per la lepre) o per l’uomo.
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