COS’ È LA DISPLASIA DELL’ANCA?
La displasia dell’anca è una patologia su base ereditaria, che si manifesta nel periodo dello sviluppo in cani appartenenti a tutte le razze, spesso bilaterale, caratterizzata da una instabilità articolare che comporta la progressiva deformazione dei capi articolari e la degenerazione della cartilagine articolare.
Con il passare del tempo, si sviluppa un’artrosi cronica progressiva ed invalidante.
QUANDO SI PUÒ DIAGNOSTICARE?
La displasia dell’anca può essere diagnosticata già nei primi mesi di vita del cane ( 4- 6 mesi), mediante una attenta visita ortopedica del cucciolo associata ad uno studio radiografico del bacino.
PERCHÈ È IMPORTANTE DIAGNOSTICARLA PRECOCEMENTE?
La diagnosi precoce di displasia d’anca, ci permette di pianificare un protocollo terapeutico personalizzato in funzione della gravità della patologia e dell’età del soggetto, atto a ridurre i danni cartilaginei e la progressiva degenerazione dei capi articolari interessati.
IL MIO CUCCIOLO È DISPLASICO: COSA POSSO FARE?
I soggetti asintomatici che presentano lassità articolare evidenziata durante la visita ortopedica ed avvalorata dallo studio radiografico, potranno essere gestiti semplicemente controllandone il peso e pianificando un’attenta attività fisica, sempre sotto la supervisione del medico veterinario. In molti casi la fisioterapia può risultare molto utile: l’underwater treadmill (tapis roulant in acqua), consente di potenziare la muscolatura del posteriore, riducendo la lassità articolare e conseguentemente la sublussazione delle testa femorali.
I soggetti che presentano una sintomatologia clinica potranno essere sottoposti ad interventi chirurgici mirati ad arrestare o ridurre notevolmente l’evoluzione della patologia. Ancora una volta la fisioterapia potrà esserci di valido aiuto: la tecarterapia, svolge una importante attività antinfiammatoria e analgesica, consentendo in questo modo la riduzione o l’eliminazione della somministrazione di farmaci antinfiammatori ed antidolorifici; inoltre viene usata anche per sciogliere eventuali contratture muscolari conseguenti a difetti posturali antalgici del paziente displasico, velocizzando la ripresa funzionale del soggetto nel postoperatorio.