Cos’è?
L’Angiostrongilosi è una malattia endemica in Europa, e negli ultimi anni in forte aumento in Italia.
Ciò è dovuto probabilmente all’aumentare delle volpi nell’ambiente periurbano oltre che per l’incremento dei mezzi diagnostici a nostra disposizione.
È causata da Angiostrongylus vasorum, un parassita dixeno, ha cioè bisogno di due ospiti diversi per completare il suo ciclo vitale: gasteropodi terrestri (chiocciole e lumache) e Canidi (cane domestico e volpi).
Come si trasmette?
La femmina adulta di A. Vasorum si localizza nel cuore a livello del ventricolo destro e dell’arteria polmonare ove depone le uova; queste attraverso il sangue raggiungono i capillari polmonari, schiudono, e le larve L1 penetrano nelle vie respiratorie; con i colpi di tosse raggiungono il faringe e vengono successivamente ingerite ed eliminate con le feci. Queste contaminano il terreno e qui le lumache ingeriscono le larve L1 e ne permettono lo sviluppo in L3. L’ospite definitivo, cioè il cane, ingerisce la lumaca e la larva L3 contenuta al suo interno; questa migra attraverso i linfonodi mesenterici fino ad arrivare all’arteria polmonare dove diventa parassita adulto.
È possibile che l’infestazione avvenga anche attraverso l’ingestione di materiale vegetale o acqua contaminato dai gasteropodi.
C’è un maggiore rischio di infestazione nei soggetti di giovane età, probabilmente per la loro attività predatoria o per gioco; ma risulta elevata la recettività anche in soggetti di età avanzata.
Sintomi
I segni clinici tipici sono:
- Tosse
- Dispnea
- Intolleranza all’esercizio fisico
- Alterazione della coagulazione
- Perdita di peso
- Sintomi neurologici
- Vomito
- Ipertensione polmonare
- Trombosi dei vasi polmonari
- Insufficienza cardiaca
- Riduzione della vista
Diagnosi
L’angiostrongilosi è una malattia subdola da diagnosticare, proprio a causa dei sintomi totalmente aspecifici.
Fino a poco tempo fa la tecnica utilizzata era un esame feci eseguito mediante metodica Baermann, che consente l’individuazione microscopica delle larve L1.
Poiché l’eliminazione delle larve non è continua da parte dell’animale infestato, per una diagnosi di certezza ad oggi si utilizza un test rapido ambulatoriale: attraverso il prelievo di qualche goccia di sangue, il test effettua la ricerca antigenica delle forme adulte del parassita.