L’ipertensione arteriosa rappresenta un problema clinico molto spesso sottovalutato.
È una patologia comune nei gatti, frequente nei gatti anziani (oltre 7-10 anni di età), ma è riscontrata anche nei cani.
Le arterie del letto capillare hanno il compito di mantenere stabile la pressione del sangue, così da garantire un’adeguata perfusione a tessuti ed organi vitali.
Alcune patologie (come l’insufficienza renale, l’iperadrenocorticismo, il diabete mellito, l’ipertiroidismo, l’ipoadrenocorticismo, l’insufficienza cardiaca..) possono generare cambiamenti della pressione arteriosa.
Un aumento (ipertensione) o una diminuzione persistente (ipotensione) della pressione può aggravare patologie sottostanti e causare significative disfunzioni , soprattutto a carico di occhi, cuore, rene e sistema nervoso centrale.
La misurazione della pressione arteriosa è soggetta a fluttuazioni dovute a diversi fattori:
- variazioni fisiologiche in quanto ogni battito cardiaco produce una diversa onda pressoria. L’effetto di queste fluttuazioni viene minimizzato prendendo più misurazioni nella stessa seduta (circa 3/5 misurazioni).
- “l’effetto camice bianco” molto conosciuto negli uomini, esiste anche nei gatti.
Lo stress causato dall’ingresso in ambulatorio e dalle manipolazioni del veterinario genera un rilascio di catecolamine che porta ad un aumento transitorio della pressione. Per questo motivo le misurazioni devono essere effettuate in tranquillità, dopo aver permesso al gatto di ‘acclimatarsi’.
Il metodo più utilizzato per la misurazione indiretta della pressione arteriosa sono la metodica Doppler ed oscillometrica.
Sono tecniche semplici e totalmente indolore: si posiziona un morbido manicotto a livello degli arti o della coda.
- I valori medi normali per il cane sono 133/75 mmHg, anche se vi sono differenze legate alle razze.
- I valori medi normali per il gatto sono 124/84 mmHg.
Si considera generalmente che con pressioni sitoliche inferiori a 150-160 mmHg il rischio di danno agli organi bersaglio è da moderato a minimo, mentre con pressioni costantemente al di sopra dei 180 mmHg il rischio diventa grave.
Tuttavia l’interpretazione deve prendere in considerazione il carattere del singolo gatto/cane, l’agitazione, la paura e lo stress.
È importante che l’ipertensione arteriosa venga diagnosticata e gestita prima che compaiano effetti sistemici gravi, come ad esempio ifema, cecità improvvisa, ipertrofia miocardica e segni neurologici.
È quindi buona norma includere la misurazione della pressione in un esame di routine, soprattutto in soggetti a rischio come i gatti anziani.