La Leishmania è una malattia parassitaria che colpisce principalmente il cane, più raramente il gatto e l’uomo (zoonosi).
E’ presente nel bacino del Mediterraneo, in particolare Sicilia e Sardegna, zone costiere e collinari del centro-sud, e alcune aree del nord ( es. Valpolicella – lago di Garda). In questi ultimi anni le aree endemiche si stanno espandendo, interessando anche la provincia di Vicenza.
La malattia può rimanere inapparente per molto tempo (da 3 mesi a 7 anni).
Si presenta in due forme:
- la forma cutanea ( alterazioni della pelle non pruriginose e simmetriche, dermatite con forfora, perdita di pelo, ulcere, pustole e ipercheratosi nasale e/o digitale,…)
- la forma viscerale (appetito capriccioso, dimagramento, stanchezza, ingrossamento dei linfonodi, congiuntivite, uveite, problemi renali, alle articolazioni,…)
Le tecniche utilizzate per la diagnosi della malattia sono molteplici e comprendono esami del sangue, osservazione diretta del parassita al microscopio e ricerca del DNA di Leishmania mediante tecniche biomolecolari (PCR). Il metodo più efficace, rapido e pratico è costituito dal prelievo di un campione di sangue da analizzare con diverse tecniche: L’immunofluorescenza indiretta (IFAT) di solito eseguito dagli istituti Zooprofilattici, oppure Il test Immunoenzimatico (ELISA) che eseguiamo in 10 minuti qui al Centro Veterinario Montecchio.
I cani infetti da Leishmania infantum si classificano in:
- Esposto: cane sano con esame parassitologico negativo e i titoli anticorpali specifici bassi (< 4).
- Infetto: assenza di alterazioni clinico-patologiche in un cane in cui si è identificato il parassita.
- Malato: cane con segni clinico-patologici suggestivi e titoli anticorpali > 4.
- Malato con quadro clinico grave.
- Refrattario al trattamento di riferimento o recidivo.
I cani dei gruppi B e C devono essere sottoposti a monitoraggio ogni 6 mesi (esame citologico, PCR,…).
La terapia è lunga e impegnativa. Ovviamente le probabilità di successo sono maggiori tanto più il cane viene curato precocemente.
Non bisogna dimenticare che anche se i sintomi clinici scompaiono, non scompare il parassita, che continua ad albergare nei macrofagi del cane infettando i vettori ed esponendo l’animale a eventuali recidive .
La prevenzione è importante nel cane sano, ma ancora di più nel cane malato per evitare che diffonda la malattia.
Può essere effettuata tramite prodotti repellenti :
- formulazioni spray: attivi per 1-2 settimane al massimo, da utilizzare se si porta il cane in zone con leishmaniosi per un breve periodo (anche solo una giornata). Il prodotto va spruzzato su tutto il corpo dell’animale .L’attività repellente è immediata.
- formulazioni spot-on: attivi per 2/4 settimane, consigliati se si porta il cane in vacanza in zone endemiche, oppure come trattamento di routine. Vanno applicati una settimana prima della partenza .
- collari: attivi contro i flebotomi per 4 – 8 mesi. Sono consigliati per cani che vivono all’aperto, o in un’area endemica per leishmania. Il collare va applicato alcuni giorni prima dell’introduzione del cane in area endemica.
E’ bene se si vive in zone a rischio di far dormire il cane al chiuso (attenzione che date le piccole dimensioni, i flebotomi riescono a oltrepassare le maglie delle comuni zanzariere).
Esiste oggi la possibilità di vaccinare il proprio cane contro la Leishmaniosi.
La vaccinazione non protegge il cane al 100% e non deve quindi escludere tutte le altre misure per ridurre l’esposizione ai flebotomi.
Presso il Centro Veterinario Montecchio è possibile effettuare la vaccinazione che va somministrata solo in cani sieronegativi e a partire dai 6 mesi d’età. Alla prima somministrazione del vaccino ne seguono altre due a distanza di 3 settimane l’una dall’altra.
Il vaccino deve essere poi richiamato annualmente.
Se vuoi più informazioni sulla leishmania contatta il Centro Veterinario Montecchio (Vicenza)
BIBLIOGRAFIA:
- gruppoleishmania.org
- Atti congressuali 2° Congresso Internazionale sulla Leishmaniosi Canina, Pisa 17-18 aprile 2010
- TERAPIA DELLA LEISHMANIOSI CANINA: LINEE GUIDA DEL GSLC Presentate ufficialmente al 59° Congresso SCIVAC di Rimini