Quando, come, perchè, dove … Dieci consigli sull’alimentazione degli animali
1 La separazione di un cucciolo dalla sua famiglia e da quell’insieme di odori, suoni, ritmi quotidiani che creavano il suo habitat, può essere fonte di stress. Diventa perciò fondamentale cercare di mantenere alcune delle vecchie abitudini del cucciolo, come dare la stessa dieta con la stessa frequenza –quando è corretta- per alcuni giorni. L’introduzione di un nuovo alimento va fatta in un secondo tempo e gradualmente: per circa una settimana va mescolato il cibo nuovo in proporzioni sempre maggiori fino a sostituire il primo.
2 Il momento del pasto è di fondamentale importanza nel cucciolo: le ciotole del cibo e dell’acqua vanno posizionate in una zona tranquilla dove il cane può mangiare senza essere disturbato. La presenza di qualcuno che sorveglia mentre mangia può determinare uno stato di ansia: alcuni cani possono fraintenderlo come una minaccia e allontanarsi dalla ciotola o manifestare aggressività per difendere ciò che mangiano.
3 Quando un cucciolo ha poco appetito, cercare di forzarlo offrendogli tanti diversi tipi di cibo per stimolarlo può causare “confusione alimentare” : rimarrà in attesa di qualcosa via via sempre più saporito dando origine a una alterazione dietetica di svogliatezza o, al contrario, di sovralimentazione.
4 Sempre più spessi cani e gatti vivono in casa con noi, partecipano alle nostre attività e condividono i nostri spazi. Questo avviene anche quando ci sediamo a tavola: avere intorno a noi il cane mentre mangiamo è diventata un’abitudine. Questa prassi può indurre alcuni ad abituare il cane a ricevere bocconcini dal nostro tavolo: è un errore. I pezzetti di cibo che diamo sono “piccoli” solo per noi: la differenza di taglia con l’uomo può trasformare i bocconcini in un lauto pasto. Inoltre questo comportamento anche se apparentemente appaga il cane, nella realtà crea confusione nel rapporto cane-proprietario.
5 Se una persona non vuole mangiare, spesso è perché non ha fame. Lo stesso vale per il cane. Quando questo comportamento non è costante nel tempo ma solo occasionale, non deve preoccuparci. Se, al contrario, il cane o il gatto diventano svogliati nell’appetito e dimagriscono, bisogna consultare il veterinario.
6 Offrire abitualmente il cibo con le nostre mani al cane non è un’abitudine corretta. Il cane al contrario ha bisogno di avere a disposizione il cibo per cica quindici minuti nella sua ciotola: quattro volte al dì dal secondo al terzo mese di vita, tre volte fino al quinto-sesto (a seconda della taglia) e poi per due volte nella vita.
7 E’ importante dare ai nostri animali una dieta corretta e bilanciata di valore nutritivo adeguato all’ attività fisica, taglia ed età. Il cucciolo o l’animale anziano e sterilizzato hanno ritmi metabolici differenti, così coloro che fanno agility o amano stare in cuccia avranno bisogni calorici diversi.
8 Nella nostra società, i cani sono diventati principalmente animali da compagnia e raramente patiscono la fame. Invece del cibo, a volte quello che manca è un sufficiente contatto sociale sia con persone che con altri animali. Utilizzare eccessivamente il cibo come premio pensando così di migliore la qualità di vita del nostro cane è sbagliato. E’ più utile invece cercare di passare del tempo con loro, giocare, dargli la possibilità di andare a spasso e frequentare altri cani.
9 Alcuni ritengono di dover prendere e allontanare la ciotola al cane mentre sta mangiando: servirebbe a rinforzare il diritto di possesso del proprietario su tutte le cose di casa. Questo consiglio è infondato e tantomeno è una cosa sensata da fare con un cucciolo: l’animale può sentire minacciato il suo cibo e stimolare l’aggressività, inoltre indebolisce il rapporto di fiducia tra il cane e l’uomo.
10 E’ obbligo di legge che sulle confezioni commerciali di cibo per animali siano riportate informazioni sulle quantità giornaliere che l’animale deve mangiare in base all’età e al peso corporeo. Ogni tipo e marca di cibo ha concentrazioni caloriche diverse e va perciò verificata. Si tratta però di indicazioni generiche che non possono tenere conto delle variazioni individuali come il tasso metabolico e i diversi regimi di esercizio fisico. La quantità indicata va quindi verificata monitorando il peso corporeo e le condizioni fisiche eventualmente insieme al proprio veterinario.