I conigli raggiungono la maturità sessuale molto precocemente tra i 4 e i 6 mesi di età e la stagione riproduttiva dura tutto l’anno.
Le coniglie non hanno un vero e proprio ciclo estrale, bensì un periodo di recettività di 7-10 giorni, in cui sono fertili ed accettano il maschio, seguito da un periodo di non recettività di 1-2 giorni, in cui si sviluppano nuovi follicoli.
L’estro si manifesta con sintomi deboli come l’ aumento della vulva (caratteristica che tuttavia è incostante), atteggiamento di monta, irrequietezza, sfregamento del mento. L’ovulazione è indotta dall’accoppiamento. In assenza del maschio si può verificare uno stato di “falsa gravidanza” di circa 18 giorni, con ingrossamento delle mammelle e formazione del nido. La coniglia può avere da 4 a 8 cucciolate all’anno, e da 3 a 12 piccoli per cucciolata, con una media di 7: è quindi evidente che chi vuole tenere una coppia di sesso opposto deve necessariamente provvedere a sterilizzare entrambi i conigli. La gravidanza dura mediamente 31-32 giorni. In questo momento è necessario dividere la coniglia gravida dagli altri conigli; nella sua gabbia deve essere posta una casetta nido imbottita di paglia, fieno o stracci. Prima del parto la futura madre prepara il nido strappandosi del pelo. Questo fenomeno è molto importante per la sopravvivenza della nidiata: infatti i feromoni presenti nel pelo del nido attirano la mamma verso i piccoli per accudirli.
I neonati appaiono completamente inetti, nudi, ciechi e con le orecchie chiuse. Dopo il parto, il nido con i piccoli non deve essere toccato, e la coniglia va disturbata meno possibile, altrimenti si può verificare l’abbandono della cucciolata. Il cannibalismo è raro, se la famigliola non viene disturbata. La coniglia non resta nel nido con i piccoli, al contrario di quanto fanno le gatte; allatta i piccoli solo una o due volte al giorno e resta pochissimo tempo nel nido (circa 5 minuti); questo comportamento è del tutto normale e non va scambiato con una scarsa attenzione.
Per capire se i piccoli sono adeguatamente accuditi, basta osservarli: devono avere la pelle rosa e liscia . Se invece la pelle ha un colore scuro e un aspetto raggrinzito, significa che ci sono dei problemi.
I piccoli iniziano a consumare cibo solido intorno alle tre settimane di età, e sono svezzati a 4 – 6 settimane. Inizialmente si lascia loro a disposizione del fieno e del pellet, e gradualmente si introducono erba e/o verdure. Per una buona socializzazione non è bene togliere i piccoli alla madre prima delle sei settimane, mentre otto settimane è l’età ideale per darli in adozione.
La sterilizzazione
La sterilizzazione consiste in un intervento chirurgico che rende l’animale incapace di riprodursi; a questo scopo nel maschio si asportano i testicoli e nella femmina le ovaie e a volte anche l’utero. Con la sterilizzazione viene eliminato anche l’influsso degli ormoni sessuali sul comportamento. Questo si esplica in una tendenza del coniglio sterilizzato a sporcare meno fuori dalla cassetta, perché ha meno la necessità di marcare il territorio. I maschi smettono di montare i piedi o le mani del proprietario, e le femmine non vanno incontro alla pseudogravidanza. In generale diventano più socievoli e docili, soprattutto meno aggressivi.
Nella coniglia, la sterilizzazione presenta il vantaggio di prevenire le malattie dell’utero, in particolare i tumori, che sono molto frequenti sopra i cinque anni di età, e altre gravi patologie uterine.
Le vaccinazioni
I conigli devono essere vaccinati contro due malattie, la mixomatosi e la malattia emorragica virale. Le vaccinazioni sono senz’altro consigliabili, anche se il coniglio vive in appartamento, perché la trasmissione può avvenire tramite vettori quali mosche, zanzare, pulci e pidocchi, e sono malattie molto gravi che il vaccino previene efficacemente.